by: Hayat Onlus | Obiettivo raggiunto! | Tipo raccolta: O tutto o niente!
***AGGIORNAMENTO***
La vostra incredibile solidarietà ci ha fatto raggiungere l'obiettivo minimo in metà del tempo che ci eravamo fissati. La vostra fiducia ci spinge, in questi ultimi giorni della campagna, a sognare un secondo traguardo: raggiungere il 120% dall'obiettivo, così da poter arricchire la “Biblioteca della Pace” non solo con libri, ma anche con quaderni, giochi educativi e materiale didattico. Rimanete al nostro fianco, diffondete il progetto: shukran!
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Siamo Hayat, un'associazione senza fini di lucro che opera in attività di volontariato tra l’Europa, l’Italia e le principali aree di migrazione a livello globale. Il nostro sogno per il 2019 è aprire un Community Center a Gaziantep insieme ad Amal for Education, un’associazione che svolge progetti di educazione in Turchia con cui collaboriamo dal 2016. Abbiamo scelto di chiamare questo centro Amal al Hayat Merkez, che dall’unione dei nomi delle nostre due associazioni esprime l'essenza del progetto, “La Speranza della Vita”: un luogo di inclusione, tutela dei diritti, integrazione e sviluppo per gli orfani e le vedove di guerra che sono fuggiti dalla Siria e sono diventati profughi sul territorio turco.
PERCHE’ A GAZIANTEP?
A dicembre 2018 ci sono 5.658.976 rifugiati siriani nel mondo. La maggior parte di loro vive in Turchia, Libano e Giordania in aree cittadine, periferiche. Tra questi paesi, è la Turchia ad ospitarne la maggioranza: il 63% dei rifugiati - ovvero oltre 3.5 milioni di persone (SRRR, UNHCR, 2018) - risiede in territorio turco, e di questi il 90% si trova al di fuori dei campi profughi senza assistenza. Gaziantep, a 90 chilometri da Aleppo, è una delle città più segnate dalla presenza di profughi siriani: ne conta circa 400.000. Per accedere ad ogni servizio viene imposto come primario l’accesso alla lingua turca per le/i profughe/i siriani e per i bambini/e, che dall’anno scolastico 2016-17 sono obbligati all’inserimento nella scuola pubblica turca. In molti casi, la conseguenza di questa linea istituzionale si è tradotta in un aumento della dispersione scolastica e, ancor più grave, del lavoro minorile di ragazzi e ragazze dai 10 anni in su. Infatti, dei 1.4 milioni di bambini siriani rifugiati in Turchia (UNICEF Turkey Humanitarian Situation Report No. 14, ottobre 2017), moltissimi sono costretti a produrre tomaie per scarpe, cucire jeans e altri capi di abbigliamento.
Un’immagine tratta da "La Merce Siamo Noi", un progetto di reportage nel sud-est della Turchia realizzato da Melting Pot Europa e Borders of Borders. (Ph. Andrea Panico)
Tante le testimonianze che registrano la gravità di quanto accade e la continua contravvenzione dei diritti fondamentali dei bambini. Come per Abdulraham, fuggito da Aleppo nel 2015 e orfano di papà:
"Abdulraham, 11 anni, fuggito da Aleppo da quasi un anno. Se ne sta chino su una macchina che è quasi più alta di lui e taglia pazientemente delle striscioline di gomma che poi passa a un altro ragazzo. Da lontano sembra che stiano giocando con un oggetto misterioso. E invece è lavoro, di quelli che dopo un po' ti spengono il sorriso. «Vivo qui in Turchia da quasi un anno» racconta. «Io e la mia famiglia veniamo da un villaggio vicino Aleppo. C'erano i barili-bomba e il mio papà è morto sotto un bombardamento mentre tornava a casa dal lavoro». «In Siria andavo a scuola» aggiunge «ma qui come faccio?»". (A. Ricucci, I bambini di Aleppo che cuciono le scarpe in Turchia, in La Repubblica.it, 7/12/2016)
COSA FAREMO GRAZIE AL TUO AIUTO?
Dobbiamo agire! Il progetto del centro Amal al Hayat Merkez – La speranza della vita parte dall’esperienza di Hayat e Amal con orfanotrofi al confine turco-siriano e dalla necessità espressa sia dalle madri sia dai gestori degli orfanotrofi del territorio, che riconoscono di non avere sufficienti strumenti anche economici per accedere alla piena partecipazione sociale né luoghi idonei, competenze e capacità di gestione di attività di supporto allo studio e attività ricreativo-educative per i loro bambini.
Amal al Hayat Merkez mira a diventare uno spazio di sviluppo personale e di integrazione destinato a circa 100 bambini/e orfani/e in condizioni di disagio o impiegati nel lavoro minorile, alle loro madri, spesso vedove, e ai capifamiglia pesantemente svantaggiati nella realtà turca che li accoglie.
Uno spazio in cui sarà fornito supporto a queste donne in materia di salute, educazione alimentare, supporto psicologico nel rapporto madre-figlio, formazione sulle questioni giuridiche e legali. Strumenti che siano per loro base da cui partire per costruire un percorso individuale personale e professionale per tornare a sentirsi sicure, indipendenti e libere.
Un luogo sicuro per i loro figli e per tutti i bambini come Abdulraham, che ne favorisca sviluppo personale e integrazione, dove li accompagneremo nel giocare, fare i compiti, sport, amicizia: sentirsi bambini.
Una delle attività svolte a Gaziantep nell’estate 2018 da Hayat
Per loro sarà previsto un programma psico-sociale e ricreativo con laboratori di arteterapia ed educazione alla pace attraverso l’utilizzo di musica, espressioni corporee, arti visive, pittura, teatralizzazione e tanto altro. Ma anche un programma educativo, fondato sia sul rafforzamento della lingua e della cultura turca per il miglioramento dell’inserimento scolastico e per la riduzione dei conflitti con i compagni turchi così come sulla conservazione della lingua araba scritta e parlata, lingua madre di questi bambini.
Uno spazio dove ogni individuo possa accrescere e coltivare autonomia e autodeterminazione per proteggersi dallo sfruttamento lavorativo, sessuale e dalla violenza di genere e possa trovare la motivazione e la serenità ad affermarsi secondo le proprie specificità caratteriali ed emozionali, rispettando l’altro e il diverso, a partire da se stessi.
Amal al Hayat Merkez è un progetto indipendente, che nasce dal basso. Il nostro obiettivo è avviare il primo anno di attività nel centro - su un arco di tre anni di progetto base. Abbiamo ricevuto un piccolo contributo dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese che ogni anno sostiene centinaia di piccoli progetti di cooperazione e solidarietà.
Tuttavia questo non basta e abbiamo bisogno dell’aiuto
di persone che credono in questo progetto.
Ci dai una mano?
Apriamo insieme Amal al Hayat Merkez, un progetto che può cambiare concretamente la vita a 100 bambini e vedove siriane a Gaziantep!
Fai un dono e aiutaci a tendere una mano a chi si trova in gravi difficoltà offrendo una speranza di vita, oltre il confine.
Amal al Hayat Merkez – La speranza della vita è per noi un capitolo nuovo del lavoro svolto a Gaziantep negli ultimi anni. Siamo convinti che realizzare uno spazio di educazione e tutela delle persone rifugiate sia importante non solo perché è una questione di giustizia fondamentale, ma anche perché una comunità giusta e pacifica si costruisce sulla risposta concreta alle esigenze di salute, sociali, economiche, culturali ed emotive dei più vulnerabili.
CHI SIAMO?
HAYAT è un’associazione senza fini di lucro che sogna un mondo in pace, senza frontiere, confini o barriere, dove nessuno si senta straniero. È stata costituita con l’obiettivo di creare collegamenti tra l’Europa, l’Italia e le principali aree di migrazione a livello globale.
Siamo tutti volontari con diverse professionalità: mediatrici, educatori, cooperanti, studenti, giornalisti, giuristi, formatori, pedagogiste. Hayat svolge attività di volontariato nei seguenti settori: solidarietà, educazione formale e non formale, protezione dei diritti civili e sanitari sociali e sanitari, interscambio multiculturale e multilaterale, integrazione, in Italia e nei territori segnati da conflitti e/o condizioni particolari che necessitano di assistenza o sostegno.
*** English version below ***
We are Hayat, a non-profit organization that carries out volunteering activities between Europe, Italy and the main migration areas on a global level. Our dream for 2019 is to open a Community Center in Gaziantep with Amal for Education, an association that conducts educational projects in Turkey and with whom we have been cooperating since 2016. We have chosen to call this center Amal al Hayat Merkez, which arises from the union of the names of our associations and conveys the essence of the project, the “Hope for Life”: a place of inclusion, defense of rights, integration and development for the orphans and the war widows who escaped Syria and became displaced on the Turkish territory.
WHY IN GAZIANTEP?
In December 2018 there were 5.658.976 Syrian refugees in the world. Most of them live in Turkey, Lebanon and Jordan, across urban, peripheral or rural areas. Among these countries, Turkey hosts the majority: 63% of refugees - that is over 3.5 millions people (SRRR, UNHCR, 2018) - lives on the Turkish ground, and 90% of these stands outside refugees camp without assistance. Gaziantep, 90 km far from Aleppo, is one of the most affected cities by the presence of Syrian refugees: they are around 400.000. For accessing any service, it is necessary, for Syrian refugees and children, to get accessibility to Turkish language, since from the academic year 2016/17 they are compelled to go in Turkish public school. In many cases, the consequence of this institutional line has been translated into an increase of early school-leaving and, even worse, of child labour among 10-year-old and older kids. Indeed, out of the 1.4 million Syrian refugee children in Turkey (UNICEF Turkey, Humanitarian Situation Report No. 14, October 2017), many are forced to produce uppers for footwears and to sew up jeans and other clothing.
There are a lot of witnesses testifying the severity of this situation, which keeps violating children fundamental rights. As for Abdulraham, who escaped Aleppo in 2015 and lost his dad:
"Abdulraham, 11 years old, who fled from Aleppo almost a year ago. He is bent down on a machine which is almost taller than him and cuts patiently rubber strips, which then passes to another kid. From afar, it looks like they are playing with a mysterious object. And instead it is a job, one of those which makes you lose the smile after a while. «I have been living in Turkey for almost a year» he tells «My family and I come from a village near Aleppo. There were barrel-bombs and my dad died under a shelling while coming back home from work». «In Syria, I used to go to school» he adds «But here, how can I?». (A. Ricucci, I bambini di Aleppo che cuciono le scarpe in Turchia, in La Repubblica.it, December 7th, 2016)."
WHAT ARE WE GOING TO DO WITH YOUR HELP?
We must act! The Amal al Hayat Merkez - Hope for Life project grows out of Hayat and Amal’s experience in orphanages near the Syrian-Turkish border and of the necessity expressed by both the orphans’ mothers and the managers of the orphanages, who admit not to have sufficient means, also economic, to get access to to full social participation nor suitable places, competences and capacities of managing study-support and creative-educational activities for their children.
Amal al Hayat Merkez - Hope for Life aims at becoming a place of personal development and integration destined to approximately 100 orphan children in discomfortable conditions or employed in child labour; to their mothers, often widows and to family heads, severely disadvantaged within the Turkish context that hosts them.
A place where we will deliver to these women psychological support related to mother-son relationship, assistance in matter of health and food education and training on judicial and legal issues, all means that would constitute for them a basis to start building an individual, personal and professional path toward independence, self-confidence and freedom.
A safe place for their children as well, for all the kids like Abdulraham, that would promote personal development and integration, where we will assist them in playing, studying, doing sports and making friends: feeling like children.
For them, we will implement a psycho-social and recreational program with art-therapy and peace education workshops, through the use of music, bodily expressions, visual arts, painting, drama and a lot more. But also an educational program, based on both the strengthening of Turkish language and culture, in order to facilitate schooling and to reduce conflicts with Turkish classmates, and the preserving of the written and spoken Arabic language, these kids’ mother tongue.
A place where every individual would increase and nurture autonomy and self-determination to protect oneself against working and sexual exploitation and gender-based violence, and find the necessary motivation and peacefulness to assert oneself according to one’s own personal and emotional peculiarities, within the respect toward the other and the diverse, starting from oneself.
Amal al Hayat is an independent project, that arises from the bottom. Our objective is to launch the first year of activities in the center - on a three-year basic project period. We have received a little aid from Otto per Mille of the Valdese Church, that supports hundreds of small cooperation and solidarity projects through these funds every year. Nevertheless, this is not sufficient and we need the help of people who believe in this project!
Will you give us a hand?
Let’s open together “Hope for Life - Amal al Hayat”, a project that can change concretely a hundred Syrian children and widows’ life in Gaziantep!
Make a gift and help us give a hand to people in great difficulties, offering them hope for their life, beyond the border.
Amal al Hayat Merkez - Hope for life is for us a new chapter of the work we made in Gaziantep during last years. We do believe that realising a space of education and protection of refugees is important not only because it is a matter of fundamental justice, but also because a just and peaceful community has to be built on concrete responses to the most vulnerable people’s health, social, economic, cultural and emotional demands.
WHO ARE WE?
HAYAT is a non-profit organisation which dreams a world of peace, without borders, frontiers or barriers, where nobody feels like a stranger. It was born with the aim of creating networks between Europe, Italy and the main migration areas on a global level.
We are all volunteers with different expertises: mediators, educators, cooperants, students, journalists, jurists, trainers, pedagogists. Hayat carries out volunteering activities within these sectors: solidarity, formal and non-formal education, protection of civil, social and health rights, multicultural and multilateral exchange, integration, in Italy and in areas subject to conflicts and/or peculiar conditions that need to be assisted or supported.
Hayat Onlus è un’associazione senza scopo di lucro che sogna un mondo in pace, senza frontiere, muri, confini, fossati o barriere e dove nessuno si senta straniero. Vogliamo realizzare questo sogno attraverso la promozione di una cultura di inclusione e di rispetto dei diritti umani, di sensibilizzazione e di stimolazione della curiosità verso le culture altre rispetto a quella di origine. Diffondendo una cultura di pace e contro ogni forma di violenza favorendo l’accesso a percorsi di educazione tanto in Italia quanto all’estero, mettendosi a disposizione delle fasce più deboli e vulnerabili e creando per loro uno spazio di dignità e pieno sviluppo della persona umana.
Al momento non ci sono news pubblicate.
Ecco i gloriosi GINGERs che hanno sostenuto il progetto finora:
Sara Trentini
Massimiliano Rubbi
Federico Tirelli
Carlotta Marzano
Stefano Bergonzoni
COVO - Organizzazione Varesina di Orientamento e Cultura
Clara Gardu
Anna Maria Comelli Pozzi
Mattia Lancellotti
Silvia Costamagna e Paolo
Mattia Galante
Silvia Abba'
Francesca Pettiti
Elisa Innocenzi
Mia Ravasini
Paolo Macchiagodena
Fernanda Romani
Rosa Montemurro
Stefanella Celentani
Vanni Savorani
valentina di simone
Daniela Gentile
Silvia Fedeli
Giancarlo Capriglia
Raluca Lungu
Francesco Papini
gabriella pintacuds
Giuseppe Porcu
Eleonora Masi
Giorgio Morandini
Giulia Marro
Lorenzo Serafin
Giancarlo Capriglia
Elisa Fantini
Elisa Fantini
laura d'amico
Monica Bartolini
Enzo Castelli
Piera Arcostanzo
Gabriella Lorenzi
Pietro Miraglio
Elena Fea
Marina Canazza
Aniello Vitale
Carolina Sciolino
vasco brondi
Cesare Minghini
Ilaria varesi
Maurizio Sarotto
Aniello Capasso
Roberto Maran
Eli zacc
Eva Katharina Zimmer
Adriana Miraglio
Francesca Passeri
Simone Reale
Francesca Legati
riccardo turrini
Giulio Asta
Gioele Racca
Franca Antonia Mariani
Carmen Bonino
Marta Miraglio
Chiara Sacchini e Luciana Maggi
Stefano Sel
Monica Bartolini
Mark Chandler
Ivan Sgandurra
Patrizia Golisciani
LUIGINO FRANCO
Cristina massocco
Laura & Leo
Issam & Mariacristina Haddadi
Antonella Buzzi
mauria bergonzini
Maria Dicorato
Pier Paolo Scelsi
Micol Piovosi
Patrizia Massocco
Antonio Miglio
Antonio Miglio
Patrizia Massocco
francesca alice guidali
Michele alvisi
Anna Melato
Andrea Nastasi
Giulia selmi
Laura Alzapiedi
Natale De Gregorio
Wisam Armanazi
Giorgio Maran
Gianmarco Capogna
Antonella Busano
Antonella Delbosco
Gianpiero Miraglio
Simonetta Ricotta
Katia Giampaolo
Estragon
ivana boglietti
FAMIGLIA FEA
Alessia Galli
Concetta Giudice
Chiara Parenti
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