by: Insieme per la Vita 2023 | data 06/12/2023
«I disturbi alimentari, pur essendo gravissimi, possono essere risolti». L'idea alla base del lavoro di "Midori" è la speranza e traspare dalle parole della sua presidente Antonella Cornale. «Anche nei percorsi più difficili la speranza non deve mai abbandonarci. Rispetto a una decina di anni fa le famiglie che oggi chiedono aiuto riescono a ricevere informazioni importanti. L'informazione per iniziare il processo di guarigione è fondamentale, perché prima ci si rivolge allo specialista giusto e ci si attiva e maggiori sono le probabilità di uscirne». Questo fa la differenza per persone che si trovano, o che si potrebbero trovare ad affrontare, i disturbi alimentari. «Noi siamo genitori, esperti del tema per esperienza, che offrono le prime informazioni, non professionali, a persone che soffrono di questi disturbi e alle loro famiglie. Mettiamo a frutto i percorsi che noi stessi abbiamo fatto. Nel tempo ascoltando le persone e i terapeuti siamo stati in grado di offrire un servizio capillare sul territorio attraverso gli sportelli di ascolto, i gruppi di auto mutuo aiuto e la "Helpline", un filo diretto con volontarie che consente di rispondere alle richieste di informazioni anche da fuori provincia. Non facciamo diagnosi, ma siamo in grado di capire se ci troviamo di fronte ad una situazione che necessità intervento e inviamo, nel caso, la persona al proprio medico di base o pediatra che potranno chiedere una valutazione al Centro provinciale per i disturbi alimentari di Vicenza o nell'Ulss 7». Proprio con il Centro dell'ospedale "San Bortolo" il legame è forte. «Solo quest'anno il Centro dell'Ulss 8 "Berica" ha registrato 215 prime visite, ovvero nuovi casi che, insieme a quelli già seguiti, portano a 520 le persone oggi in carico al servizio. Si tenga presente, poi, che i due terzi delle persone ricoverate sono minorenni con un trend che è cambiato rispetto al periodo pre Covid quando la maggioranza era maggiorenne. La pandemia ha fatto da detonatore costringendo le persone a rimanere in casa, con cibo sempre a disposizione e aggravando una situazione di isolamento che chi soffre di disturbi alimentari già vive. Nel Vicentino siamo stati fortunati perché il servizio pubblico non ha mai chiuso a differenza di altri territori in cui le persone si sono trovate a dover interrompere le cure». Disturbi, questi, che colpiscono soprattutto le donne. «Hanno una prevalenza sul genere femminile e negli ultimi anni si è visto che a soffrirne non sono solo le ragazze, ma anche bambine addirittura sotto gli undici anni. E non ne sono esclusi i maschi anche se su dieci pazienti, nove sono femmine». Patologie che non guardano l'età. «Una donna su dieci soffre di un disturbo alimentare e, tra queste, anche ci sono anche persone oltre la menopausa. Arrivate ad un certo punto, infatti, con il ritorno a casa dopo una vita di lavoro e attività alcune di loro si possono trovare a vivere la solitudine con il rischio di innescare così un meccanismo di forte disagio interiore che può portare anche al manifestarsi del disturbo alimentare»
Sin dal 2019, ogni inizio dicembre il Giornale di Vicenza e l'emittente TVA uniscono entusiamo e impegno per questa iniziativa di raccolta fondi sostenendo 6 associazioni benefiche vicentine, promuovendo la partecipazione e il coinvolgimento di tutta la comunità. Il Giornale di Vicenza è la testata giornalistica di carta stampata della Città di Vicenza parte del Gruppo Athesis, mentre TVA è l'emittente ammiraglia di Videomedia S.p.A., società che fa riferimento a Confindustria Vicenza, è disponibile al canale 832 della piattaforma Sky e Tivùsat e al canale 13 del digitale terrestre. Nelle varie edizioni sono stati raccolti 86.081,86 euro destinati direttamente a 14 diverse associazioni vicentine alcune delle quali operano nel territorio e altre impegnate all'estero.