by: Associazione Oltre ... | data 11/03/2021
Ma quali sono i laboratori in cantiere? Sono già 20 le proposte laboratoriali inserite in un programma che aggiorneremo ancora fino alla plenaria delle realtà aderenti che si terrà subito dopo Pasqua
L’Associazione Culturale Oltre… nasce a Bologna nel 1997 con l’obiettivo di attivare sul territorio progetti di animazione urbana inclusivi, partecipati ed eco-sostenibili, intergenerazionali e interculturali, che rappresentino occasioni di socialità, formazione, convivio e scambio di competenze. Composta da italiani, stranieri, professionisti e volontari che operano nei settori sociale, culturale, educativo e artistico, in oltre 20 anni di attività, ha sviluppato una rete capillare di collaborazioni a livello locale, nazionale e internazionale. L’Associazione, in particolare, promuove il coinvolgimento reale dei cittadini in progetti ludico-artistici e conviviali che li rendano protagonisti del processo creativo. Tra i principali realizzati: FEST-FESTival – Bologna Interculture Festival, Gran Festival Internazionale della Zuppa di Bologna, Pilastrada e Par Tòt Parata. Nel marzo 2007 ha scelto di aderire ad ANCeSCAO (Associazione Nazionale dei Centri Sociali Ricreativi Culturali ed Orti) sottolineando l’impronta intergenerazionale e interculturale che la caratterizza da sempre. La sua storica sede è il B.U.C.O. (BolognaUnaCittàOltre) in via Zago, sotto il ponte di via Stalingrado, uno spazio-laboratorio rivalutato con l’aiuto di numerosi volontari, dove nel 2012 è stato avviato il progetto di cittadinanza attiva z.a.a.g.o. (zona agro-artistica giardino orto) per riqualificare l’area antistante e renderla un’isola green di socializzazione ed aggregazione. Nel 2014 l’Associazione Oltre… ha dato vita a Camere d’Aria – Officina polivalente delle Arti e dei Mestieri di Bologna, trasformando la porzione di un’ex fabbrica situata in via Guelfa (zona Massarenti) in un luogo di accoglienza aperto a tutti e tutte, dedicato alla creatività, alle arti performative, ai mestieri artigianali. Entrambi gli spazi coinvolgono artisti, artigiani, volontari europei o internazionali e residenti locali in una rivisitazione creativa delle pratiche di quartiere.