Da quando ho iniziato a lavorare per Estragon ho avuto l'onore di fotografare dei grandissimi mucicisti come Kamasi Washington, i Calexico, Giovanni Lindo Ferretti, Ginevra di Marco, Grupo Compay Segundo de Buena Vista Social Club, Mulatu Astatke e tanti altri artisti affermati e emergenti, tutti talentuosissimi, che senza Estragon probabilmente non avrebbero mai messo piede a Bologna.
Credo ci sia sia un'intima connessione tra fotografia e musica, ci sono racconti fotografici che sanno di blues altri hanno il ritmo e i colori del rock o la malinconia di una mazurka francese; sotto i palchi di BOtanique, Europavox, Estragon Club, in questi anni ho ritrovato più volte questa connessione, una sorta di magia di luci e suoni, amplificata a mille dall'adrenalina pura del pubblico.
Ma Estragon non è solo questo, è anche tutte le persone che ci lavorano: oltre ai musicisti, gli organizzatori, i tecnici, il personale dei bar e del food, artisti ed artigiani che espongono le loro opere durante i vari festival, una famiglia per me ormai che mi ha accolta e sempre supportata per svolgere al meglio il mio lavoro.
Estragon è musica e una città senza tanta bella musica sarebbe davvero triste, Estragon è casa, una casa composta da tanti professionisti con cui ho voglia di ricominciare a lavorare al più presto.
Ringraziamo Marika per il suo prezioso dono alla campagna di Estragon e soprattutto per gli scatti che in questi anni ci hanno accompagnato a concerto finito. Quegli scatti che ci hanno permesso, a luci spente, di rivivere quei momenti di pura gioia che solo la musica può dare.
16 scatti: BOtanique, Calexico, Diodato, Eckoes, Fast Animals And Slow Kids, Ginevra di Marco, Indian Queens, JoyCut, Kamasi Washington, Giovanni Lindo Ferretti, Modena City Ramblers, Nouvelle Vague, PopPen Djs, Rumba de Bodas, Shortparis, Susanne Vega.
Solo 3 copie a scatto!
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Marika Puicher è nata nel 1979 sulle Dolomiti bellunesi. Dopo la laurea frequenta il master in Reportage Sociale e in Comunicazione Visiva presso l'Accademia John Kaverdash di Milano.
Specializzata in reportage sociale, attraverso i suoi scatti ha raccontato: le drammatiche condizioni dei profughi curdi alla periferia di Istanbul, le proteste dei lavoratori dall’Emilia-Romagna alla Sardegna, l'occupazione di case da parte di famiglie in emergenza abitativa, il disastro ambientale dell'Ilva di Taranto, la delocalizzazione della Fiat a Kragujevac (Serbia), le ricerche dei civili uccisi durante la guerra in Bosnia, e altre storie. Nel corso del 2012 – in collaborazione con l'Unione familiari vittime per stragi – ha realizzato il progetto fotografico “Nel nome dei figli”, sulla trasmissione della memoria delle stragi terroristiche in Italia alle giovani generazioni. Negli ultimi anni ha concentrato la sua indagine fotografica sui diritti violati delle persone LGBT in Italia, Marocco e Spagna.
Si occupa anche di fotografia di scena, eventi culturali e musicali: dal 2016 è la fotografa di Estragon.
Le sue immagini sono state pubblicate su rinomate testate nazionali e internazionali. Attualmente vive a Bologna e collabora con l'Agenzia Parallelozero di Milano.
raccolti su € 50.000
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