by: Fondazione Avvenire ETS | data 07/11/2025
Nel cuore dell’Ospedale Bambino Gesù, accanto ai reparti dove si combattono le battaglie più difficili, c’è un ufficio che cura in un altro modo: con parole gentili, ascolto e presenza. È l’Ufficio Accoglienza e Relazioni con il Pubblico, dove lavora Elisabetta Di Liso, da venticinque anni primo volto che molte famiglie incontrano appena arrivate a Roma. «La prima cosa che dico è: come possiamo aiutarla?», racconta. «In quel momento il genitore capisce che non è solo».
Ogni giorno, da questo spazio nel cuore dell’ospedale, passano storie di paura e di speranza: genitori italiani e stranieri, spesso spaesati, che chiedono come muoversi, dove dormire, a chi rivolgersi. Elisabetta e i suoi colleghi ascoltano, orientano, attivano reti di solidarietà. Quando la degenza si prolunga, contattano le case-famiglia, mettono in relazione reparti, volontari e ludoteca, creando intorno ai pazienti una comunità silenziosa ma concreta.
Elisabetta ricorda una mamma siciliana con una bambina di quattro anni, affetta da sindrome di Down. «Era sola, il papà lavorava lontano. Abbiamo coinvolto il reparto, i volontari, la ludoteca. Si è creata una rete che l’ha sostenuta per tutto il tempo. Quando sono tornate a casa, la mamma ci ha mandato le foto del battesimo: un gesto di gratitudine che non dimenticherò».
Il suo lavoro è il primo passo del progetto “Da famiglia a famiglia – la solidarietà che si moltiplica”, promosso da Fondazione Avvenire e Fondazione Bambino Gesù, per offrire a chi arriva da lontano una casa, un orientamento e un sorriso. Perché ogni cura comincia da un gesto di umanità.
Come funziona l’accoglienza
• Primo orientamento per le famiglie italiane e straniere al momento dell’arrivo.
• Supporto logistico e informazioni su alloggi, servizi e spazi dell’ospedale.
• Attivazione di reti solidali con case famiglia, volontari e ludoteca.
• Collaborazione continua con i reparti e la scuola in ospedale.
Anche tu puoi far parte di questa catena di accoglienza.
Ogni donazione è un posto letto, una mano tesa, un respiro di sollievo per chi arriva da lontano.
Costituita nell’ottobre del 2024, la Fondazione Avvenire ETS è un ente del Terzo Settore senza scopo di lucro, nato con l’obiettivo di promuovere valori sociali, educativi e culturali ispirati alla visione e all’impegno civile del quotidiano Avvenire. Con sede a Milano, la Fondazione opera su scala nazionale e internazionale, sviluppando progetti editoriali, formativi, divulgativi e solidali, con l’intento di contribuire concretamente allo sviluppo umano, culturale e sociale delle comunità. La nascita della Fondazione affonda le sue radici nella storica rubrica di Avvenire “La voce di chi non ha voce”, attiva fin dai primi anni ’70. Questa rubrica, simbolo dell’impegno del giornale per la giustizia sociale, ha dato spazio per oltre cinquant’anni a storie di marginalità, lanciando appelli di solidarietà e raccogliendo fondi per persone e comunità in difficoltà. La Fondazione Avvenire ETS raccoglie oggi questa eredità, trasformandola in azioni concrete per costruire una società più giusta, inclusiva e solidale. la Fondazione finanzia e promuove: • Progetti educativi, per garantire accesso all’istruzione e contrastare la povertà educativa; • Iniziative sociali, a favore delle fasce più fragili della popolazione; • Eventi culturali, per diffondere consapevolezza, conoscenza e partecipazione attiva. Vogliamo contribuire alla costruzione di un futuro in cui nessuno sia lasciato indietro.